Le origini degli infrarossi

Le origini degli infrarossi


Nel 1800 il fisico William Herschel, un astronomo nato ad Hannover nel 1738, scopre i raggi infrarossi. Rifacendosi ai precedenti studi di Isaac Newton, munito di un termometro a mercurio e di un prisma di vetro attraversato da un raggio di sole, ossserva che ognuna delle bande di luce colorata riflessa dal prisma corrisponde a una diversa temperatura: ogni colore prodotto dalla luce è caratterizzato da un proprio grado di calore, che va intensificandosi in corrispondenza dell'ultima banda, quella del rosso. 

A questo punto la sorpresa: dove non c'è luce visibile, il calore si trasmette grazie a una forma non ancora conosciuta di energia! Il calore si propaga attraverso una forma invisibile di luce, dunque né per convenzione (spostamento d'aria calda), né per conduzione (propagazione attraverso un corpo solido).

Le ricerche dello studioso portano a concludere che la luce solare non è composta solo da raggi visibili -blu, verde, giallo, arancione, rosso- e da quelli invisibili -gamma, raggi X e ultavioletti, microonde e onde radio- ma anche da un raggio finora sconosciuto. Le nozioni ormai acquisite si sommano alla novità: si sa che ogni raggio ha una sua lunghezza d'onda -misurata in micron (1micron=1millesimo di mm)- e una frequenza variabile: maggiore è la lunghezza d'onda, minore è la frequenza della radiazione.

Quando il nostro corpo viene raggiunto dai raggi infrarossi lontani, questi vengono immediatamente assorbiti, generando un prezioso ed insostituibile effetto riscaldante.

Quali sono gli effetti benefici prodotti sul corpo umano dai raggi infrarossi lontani?

Tutti abbiamo sperimentato almeno una volta come, distesi al sole, si percepisca un generale senso di benessere: immediato sollievo dalla fatica, un senso indefinibile di leggerezza e buon umore. Questi effetti hanno ora una ragione scientificamente dimostrabile.

Pensiamo innanzitutto alla reazione innescata dal calore sulla pelle, il tessuto più esterno dal nostro corpo, quello raggiunto per primo da un raggio di calore. Immaginiamo dei palloncini contenenti sostanze nocive che ristagnano nelle nostre vene, spinti verso l'alto dal calore e diventati più leggeri, essi troveranno agevole via d'uscita attraverso i pori della pelle uleriormente dilatati per il caldo. Detto in altri termini: l'aumento della temperatura diminuisce drasticamente la ritenzione idrica, aumenta l'irrorazione sanguigna favorendo l'espulsione delle tossine e il processo di combustione dei grassi.

Osservando gli effetti prodotti sul nostro corpo da una costante esposizione ai raggi infrarossi lontani, molti ricercatori hanno dimostrato che:

La temperatura corporea aumenta e con essa l'attività delle ghiandole sudoripare, migliora il drenaggio linfatico
I vasi sanguigni acquistano elasticità, diminuisce la pressione venosa, il plasma riduce la propria viscosità e la velocità circolatoria diventa più elevata
L'aumento del metabolismo incrementa l'ossigenazione del sangue e l'eliminazione dell'anidride carbonica
Il sistema immunitario è stimolato favorendo i processi rigenerativi delle cellule
Vengono attivati complessi meccanismi neurologici, vascolari e metabolici che riducono la trasmissione al cervello dei segnali legati al dolore, quindi la sua percezione
Il sistema muscolare è interessato da un'azione di rilassamento ed aumenta l'efficacia contrattile

Ora proviamo a mettere in relazione questi effetti con i risultati concreti ottenuti, utili al miglioramento della nostra salute:
Aumento del flusso linfatico, dell'attività di disintossicazione dalle sostanze chimiche inquinanti, incremento dell'eliminazione dei grassi
Diminuzione del rischio d'infarto e prevenzione dell'arteriosclerosi
Stabilizzazione dei livelli di colesterolo e trigliceridi
Regolarizzazione del ritmo respiratorio che diventa più fluido e conseguente attenuazione delle crisi asmatiche 
Trattamento di tutte le patologie dolorose (mal di schiena, dolori muscolari e cervicali, dolori o indolenzimenti provocati da traumi, fratture ossee o ernie, artriti ecc.)
Diminuzione dell'acido lattico, riscontro di una duplice e contemporanea sensazione di rilassamento e tonicità
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